lunedì 13 agosto 2012

SUL FILO DELLA FELICITA'

Dalla strada tutti alzarono gli occhi e lo videro. Indici puntati al cielo  e bocche spalancate. Lui era la'. Un puntino nero che camminava tra le torri gemelle. Nessuna rete, nessun appiglio. 400 metri sotto di lui New York tratteneva il fiato e pregava. Anche i suoi amici erano la'. Sorridevano e piangevano. Avrebbe potuto non farcela, Philippe. E invece. Sei anni passati a pianificare, calcolare, esercitarsi. Decine di edifici attraversati da un capo all'altro. Dai campanili di Notre Dame ai piloni dell' Harbour Bridge. Ma così in alto, mai. Il sogno di una vita. Il cavo teso tra le due torri. E via. Sguardo dritto e sorriso beffardo. Philippe Petit, 25 anni, professione funambolo, il 7 agosto di 38 anni fa si prese gioco della morte che lo aspettava sotto i suoi piedi. La polizia lo arrestò quella stessa mattina. "Why did you do it? Why?" - Tutti gli chiesero -"There's no why- rispose lui-  When I find a place I like, I can't  resist". Audacia e perfezione. Quella camminata tra le nuvole fu la sua opera d'arte.

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